MANDIBOLA-EMOZIONI: CORRELAZIONE DI ORIGINE FETALE?

MANDIBOLA-EMOZIONI: CORRELAZIONE DI ORIGINE FETALE?

Se si considera che nel feto di un mese la mandibola e l’osso ioide hanno già cominciato a formarsi, possiamo ipotizzare che, quanto accada nell’utero già da quel periodo e per tutta la gravidanza, venga memorizzato sugli osteociti mandibolari e ioidei oltre che su tutte le altre cellule, lasciando un segno profondo di memoria cellulare emozionale che rilascerà le proprie vibrazioni ad ogni atto deglutitivo.

Questo meccanismo fisico-emotivo viene trasferito nella vita dell’adulto con conseguenze sulla postura, sugli organi interni, ecc., predisponendolo ad una qualità di vita che trova le radici nella propria storia individuale. Ipotizziamo, quindi, una profonda connessione tra vissuto intrauterino ed emozioni con riverberazioni sulla mandibola e sulla deglutizione.

Seguirà il trauma della nascita, le prime delusioni ed abbandoni, con “immagazzinamento di questi ricordi” sui denti e sull’articolazione temporo-mandibolare (ATM).

L’articolazione temporo-mandibolare ha una stretta correlazione con l’attività cerebrale in quanto prossima a diversi elementi strutturali: il VII paio di nervi cranici (equilibrio), il V paio (trasmissione sensitivo-motoria), la respirazione cranio-sacrale (trasmissione nervosa umida), la trasmissione ossea sullo sfenoide e sulla sella turcica (trasmissione endocrina) e l’attività cerebrale (modificazione delle onde EEG).

CIRCUITO EMOZIONALE DI RISPOSTA E FISSAZIONE

La percezione dello stimolo sensoriale (teoria di Cannon-Bard) induce, dapprima, un’esperienza emozionale (paura) per poi generare una risposta somatica e viscerale, da cui origina una reazione (espressione) emozionale somatica.

James-Lange afferma che dapprima si verifica una risposta somatico-viscerale, espressione emozionale somatica, poi l’informazione giunge all’esperienza emozionale.

La nostra ipotesi introduce l’atto della deglutizione come risposta di transito sia nella prima che nella seconda teoria, con fissazione emozionale sui denti.

La personale teoria proposta sui circuiti cerebrali dell’emozione secondo Ledoux suggerisce che, dopo lo stimolo emotivo, le informazioni passino attraverso l’atto della deglutizione, dando informazioni corticali, con risposte somatiche ed informazioni dirette alla corteccia sensoriale; questi input stimolano la corteccia motoria ed emozionale, generando un sentimento. A livello odonto – mandibolare riverbera lo stesso sentimento, fissandosi.

Nel circuito cerebrale secondo Cannon Bard, la nostra teoria inserisce l’atto deglutitivo dopo stimolo emotivo verso il talamo, che invia il segnale all’ipotalamo ed alla corteccia cerebrale.

L’ipotalamo riverbera il segnale in due direzioni: una risposta somatica e l’altra diretta alla corteccia cerebrale, generando un sentimento.

IL RUOLO DELL’AMIGDALA

L’amigdala è centro di raccolta e trasmissione dell’informazione emozionale. Attraverso un’emozionalità primaria, con stimoli sul talamo e risposta sul cingolato-amigdala, la risposta sarà indirizzata verso il cingolato, l’ipotalamo, l’ATM e l’osso ioide .

Nel circuito dell’emozionalità secondaria è inserita l’informazione dell’ATM e dell’osso ioide verso l’amigdala che lo invia al nucleo ventromediale , creando alterazioni al centro endorfinico, favorendo l’insorgenza di una sindrome ansioso-depressiva.

L’amigdala, attraverso il nucleo centrale, invia due informazioni: all’ipotalamo, inducendo una risposta autonoma, ed alla sostanza grigia periacqueduttale del tronco encefalico per una reazione comportamentale; la terza proviene dai nuclei basolaterali dell’amigdala sulla corteccia cerebrale, dopo un’esperienza emozionale.

IL RUOLO DEI MERIDIANI

Si deve prendere in considerazione anche il ruolo dei Meridiani nella trasmissione dell’informazione lungo gli stessi alla velocità della luce. Ciò chiarisce come l’informazione ansioso-depressiva pervada tutto l’individuo con sintomatologia (a volte) deviante per una corretta diagnosi.

La risonanza magnetica nucleare dinamica dell’ATM evidenzia le varie strutture anatomo-funzionali, l’esiguità dello spessore della teca ossea che separa la massa cerebrale dal condilo e dalla capsula articolare, vera depressione ossea con possibilità trasmissivo-vibrazionali al cervello.



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