Puglia: zebre, cavalli, lama affamati, gli agricoltori adottano gli animali del circo

Puglia: zebre, cavalli, lama affamati, gli agricoltori adottano gli animali del circo

In Puglia la coldiretti ha deciso di aiutare zebre, cavalli, lama affamati, adottano gli animali del circo attraverso i suoi agricoltori e fornendogli cibo

L’emergenza sanitaria purtroppo non è stata clemente con nessuno e molte grandi categorie hanno subito ingenti danni economici, tra queste si possono sicuramente inserire le attività di intrattenimento dal vivo e spettacoli itineranti che si sono visti da mesi completamente bloccato il proprio lavoro,

e quindi in questo caso per esempio alle attività circensi è venuta meno anche la possibilità economica di mantenere gli animali che solitamente fanno parte degli spettacoli, decine di zebre, cavalli, cammelli, ippopotami, struzzi, lama, pony, mucche irlandesi si sono trovati purtroppo a patire la fame,

Coldiretti in Puglia, l’associazione degli agricoltori, non si è tirata indietro e di fronte ad animali in sofferenza si è mobilitata per adottare simbolicamente gli animali, provvedendo al loro sostentamento e fornendogli di che nutrirsi,

da Marzo ad oggi gli agricoltori continuano a portare razioni alimentari di soccorso come fieno e paglia per gli animali. La Coldiretti di Monopoli ha donato 60 quintali di rotoballe di paglia al Circo Martini Orfei, mentre a Gioia del Colle sono stati consegnati 180 quintali di rotoballe di fieno per sfamare gli animali del Circo Togni

Gli agricoltori hanno attivato anche la raccolta di prodotti agricoli e agroalimentari negli agriturismi di Campagna Amica della zona per aiutare anche le famiglie circensi che da mesi si trovano senza lavoro e senza reddito, a cui sono stati consegnati, frutta, verdure, pasta, olio e i generi di prima necessità prodotti dagli agricoltori

La Coldiretti Puglia, basandosi sui dati Censis, ha spiegato in un comunicato:

“Sotto i tendoni delle carovane si trovano tigri, leoni, cammelli, elefanti, ippopotami, cavalli, asini, cani, struzzi, giraffe, rinoceronti e zebre. In tutta Italia sono almeno 70 le realtà attive che portano avanti una tradizione antica di secoli con la gestione di quasi duemila animali che vanno accuditi tutti i giorni.

La situazione del mondo dello spettacolo viaggiante non più florida da anni è diventata drammatica con l’emergenza coronavirus a causa dell’impossibilità a lavorare, con la perdita di ogni tipo di introiti ma con la necessità di continuare a sostenere gran parte delle ordinarie spese di gestione, comprese quelle per gli animali che solo per il mangiare costano oltre 2,7 milioni di euro all’anno.

Portare cibo agli animali del circo significa aiutare le famiglie di artisti circensi che con quegli stessi animali vivono e lavorano grazie a spettacoli che ogni anno divertono e fanno passare momenti di serenità a oltre un milione di persone tra grandi e bambini”.



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