Le nostre paure sono sempre più numerose dei pericoli concreti che corriamo. (Seneca)

Le nostre paure sono sempre più numerose dei pericoli concreti che corriamo. (Seneca)

Pensieri e note in modalità Mindfulness

Inizia l’autunno più strano che si possa ricordare. Siamo sospesi senza sapere se possiamo fare progetti e se riusciremo a portarli a termine nei prossimi mesi. Navighiamo a vista, ma possiamo sognare.

Vivere nell’incertezza è un buon esercizio di sopravvivenza emotiva, è parte della vita anche se la cultura degli ultimi trent’anni ci ha costruito intorno una modalità fasulla di controllo. Le nostre certezze si misurano sempre con delusioni e mutamenti. Vogliamo controllare tutto e non poterlo fare ci manda in pezzi. Il legame con questa finta sicurezza attraversa tutti gli ambiti sociali e investe le nostre emozioni come un camion lanciato a tutta velocità.

A malapena controlliamo il nostro corpo e la nostra famiglia e spesso ci sfuggono anche questi. Le cose cambiano inesorabilmente e quando ci accorgiamo di non poterle controllare, ci sbricioliamo, siamo annientati e alimentiamo paure e ansia.

Sembra che oggi il problema principale di tutti sia l’ansia. E’ una parola che si ripete spesso nelle conversazioni. La mente smarrita si rivolge diabolicamente a cose terribili che potrebbero succedere, paura per la salute, visto il momento distopico che stiamo vivendo, per il lavoro, la casa. Certo questa non è un’epoca rassicurante.

Tuttavia molte nostre paure non diventeranno mai realtà oggettiva, allora perché ci lasciamo sedurre dall’abitudine mentale all’ansia? Lasciare andare questa emozione così distruttiva e porre fine al nostro malessere potrebbe essere il primo proposito per la nuova stagione.

Nel 2019 i ricercatori della Penn State University, negli Usa, hanno esaminato le preoccupazioni che davano origine all’ansia dei loro pazienti. Hanno scoperto delle cose straordinarie. Il 91 % delle paure che tormentavano le persone non sono mai diventate reali. E l’ansia diminuiva quando se ne rendevano conto.

Per vincere l’ansia e la paura esistono delle pratiche di rilassamento efficaci per il corpo e la mente. Anche se le persone con attacchi d’ansia importanti spesso continuano a preoccuparsi anche durante una pratica antistress profonda.

L’esercizio continuo, un training mirato come la pratica della Mindfulness, permette di sperimentare un po’ di relax. Anche un poco di pace diventerà sempre più interessante nel corso del tempo e il corpo e la mente ne saranno riconoscenti. Si può gradualmente imparare a lasciare andare e vivere di più nel momento presente in modo che il passato e il futuro non ci sovrastino con il loro carico di paure accumulate.

L’ansia però non è sempre negativa. Ci porta a rivedere l’insieme delle nostre azioni e della situazione in cui viviamo. Può essere stimolante se vissuta in piccole dosi. 

Ci aiuta a correggere errori, a prevenire pericoli reali. Ci accompagna in cambiamenti salutari quando possiamo intervenire.

Il problema nasce quando ci sovrasta e ci blocca. Quando la ruminazione mentale gira tutto il tempo intorno a situazioni ed emozioni negative e ci porta a sintomi ansiosi cronici. L’agitazione non è un nostro nemico se è un campanello d’allarme per svegliarci e migliorare la qualità delle nostre scelte.

Già Socrate nell’antichità ci invitava con il suo “conosci te stesso” a rivolgere lo sguardo all’interno per riportare intimità tra noi e quanto ci attraversa il cuore. Questo conoscersi aiuta a non rimanere vittime delle nostre paure. Possiamo vivere una vita intensa e gratificante anche se abbiamo paura, possiamo amare anche se siamo smarriti, possiamo affrontare anche il momento più buio rimanendo presenti.

La Mindfulness ci invita a osservare e non rimanere aggrappati a pensieri ed emozioni, a coltivare un punto di vista focalizzato sul momento presente anche nei momenti neri. La consapevolezza ci ritaglia uno spazio terapeutico di libertà, serenità e trasformazione.

“Ho provato assoluto terrore in ogni attimo della mia vita e non gli ho mai permesso di impedirmi di fare quello che volevo fare” 

Georgia O’Keeffe



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