
01 Mag Così i fondi di caffè possono essere usati per fare rapidamente rinascere le foreste
Un nuovo studio pubblicato in Inghilterra dimostra i grandi benefici dell’utilizzo dei fondi di caffè per far rinascere le foreste, prendendo ad esempio un’area naturale del Costa Rica
La ricerca è stata condotta dalle università di Zurigo e delle Hawaii in un tratto naturale, al momento degradato, in Costa Rica, con una superficie di 40 metri per 30, su cui i ricercatori hanno trasportato con 30 camion, e cosparso quintali di polpa di caffè, ovvero i rifiuti della produzione del caffè, generalmente destinati ad essere buttati,
I risultati sono poi stati comparati con un’area limitrofa delle stesse dimensioni e nello stesso territorio su cui non era stato cosparso nulla, e hanno dimostrato le incredibili virtù di questo materiale di scarto e la sua capacità di incentivare il ripopolamento boschivo di aree disboscate e degradate
La ricerca è stata portata avanti in una zona del Costa Rica che negli anni 50 era stata disboscata per fare posto alle coltivazioni e gli allevamenti intensivi, e che adesso è per fortuna coinvolta in un piano di riforestazione.
La professoressa Rebecca Cole, a capo dello studio, ha spiegato :
“I risultati sono stati inaspettati e straordinari. L’area trattata con uno spesso strato di polpa di caffè si è trasformata nel giro di due anni in una foresta fitta di alberi, mentre nell’altra area, quella campione, non è cresciuto nient’altro che erba e sterpaglie”
I risultati dimostrano che l’area cosparsa con gli scarti industriali della produzione del caffè dopo due anni aveva l’80% del terreno ricoperto da alberi, mentre nell’altra area sono il 20% del terreno aveva sviluppato specie arbustive, inoltre gli alberi nati sulla polpa di caffè erano 4 volte più grandi di quelli del terreno non trattato,
I rifiuti del caffè non solo contengono molti micronutrienti che fertilizzano il terreno e favoriscono una rapida crescita, come fosforo e nitrogeno, quindi sono un concime naturale molto potente, ma hanno anche il beneficio secondario di creare una barriera sul terreno che blocca la crescita di erbe ed infestanti, togliendogli la luce del sole e quindi la stimolazione a crescere, che quindi non vanno a competere con gli alberi per i nutrienti e la terra, rendendo più facile per le specie native ripopolare velocemente l’area.
La professoressa Cole conclude:
“Questo studio chiaramente suggerisce che prodotti agricoli possono essere riutilizzati per accelerare il recupero delle foreste nelle terre tropicali degradate. E’ una situazione in cui ci guadagnano tutti”
Un esperimento che dimostra come un materiale di scarto, naturale, possa diventare un incredibile alleato per accelerare il processo di recupero delle foreste, creando un circolo virtuoso di economia circolare in cui ci guadagna l’intero pianeta, dando una nuova vita ad un rifiuto organico, che può diventare un’alleato importante per una strategia di ripopolamento forestale. Nuove foreste al posto che aree degradate, portano a nuovi polmoni verdi, una maggiore riduzione di CO2 e un passo avanti verso la lotta al surriscaldamento globale,
Un tema fondamentale con cui tutti gli stati si devono interfacciare, soprattutto per riuscire a mantenere gli impegni fissati dagli accordi di Parigi sul clima. In uno scarto, si potrebbe quindi trovare un validissimo alleato per combattere il cambiamento climatico, attraverso la riforestazione rapida